All'Eco Park Hotel Azalea, a Cavalese, in Val di Fiemme abbiamo dato vita ad un nuovo progetto ecosostenibile e solidale: un orto biologico coltivato all’insegna del rispetto per la natura in un mutuo rapporto di crescita tra spazio coltivato e coltivatore.
Nella zona a valle dell’ampio giardino del Park Hotel Azalea è recentemente sorto uno spazio con una storia che vale davvero la pena di raccontare.
Questo spazio prende il nome di “orto sociale biodinamico.”
Il termine “sociale” sta ad indicare innanzitutto il suo principio di organizzazione, esso è diviso in otto zone ognuna delle quali è gestita da una persona diversa, i frutti della coltivazione, invece, sono suddivisi tra tutti i coltivatori equamente e una parte è sempre destinata alle persone in difficoltà.
Il “sociale” di questo progetto è infatti legato direttamente al sentimento di solidarietà e condivisione. L’idea nasce grazie alla mente di Manuela che, insieme a Cornelia, amica e insegnate di yoga, è stata spinta da un forte sentimento di vicinanza alle persone che hanno vissuto momenti difficili durante l’emergenza virus, riuscendo a creare un nuovo punto di riferimento per diverse persone della zona.
Per “biodinamico”, si intende una particolare metodologia di coltivazione che prende la sua ispirazione dallo studio sull’agricoltura di Rudolf Steiner. Egli teorizzò un metodo antroposofico in cui la terra (bio) fosse trattata come materia in movimento (dinamico), interpretando la pianta come anello di congiunzione tra la terra e il cosmo.
Per essere agricoltori – diceva Rudolf Steiner – bisogna mettersi in sintonia con la legge della Natura, e riconoscere l’agire delle forze spirituali e materiali nelle manifestazioni naturali. Senza tale riconoscimento la terra si degrada sempre di più fino alla desertificazione e alla degenerazione degli alimenti.
L’approccio che prevede l’attenzione al proprio spirito a favore dell’ascolto della Terra è stato instaurato sin dal rituale d’inaugurazione tramite l’utilizzo di tamburi, gli stessi utilizzati nei rituali animisti di popolazioni sciamaniche di tutto il mondo. Durante la cerimonia, i partecipanti hanno vissuto un emozionante momento di raccoglimento e di unione con la Terra.
Questa attitudine al rispetto e all’amore per la Natura è stata subito ripagata con una rapida rigogliosità delle piante: tutto lo spazio si è presto ricoperto di un verde tenero e i germogli hanno iniziato a crescere piuttosto in fretta. Molto presto si è iniziato a cogliere anche i primi frutti, che sono stati colti sempre in un atteggiamento di profonda gratitudine.
È da tenere in considerazione che, secondo la filosofia dell’orto non è solo la terra a “dare”, ma anche chi se ne prende cura deve offrire qualcosa per il suo mantenimento. Steiner affermava: “La terra è un organismo vivente e non un substrato sul quale mettere sali minerali e basta”. Uno degli elementi che rientra all’interno di questa ottica di dono è il cosiddetto “corno letame”: un corno riempito di letame di vacca che abbia figliato almeno una volta, sotterrato prima dell’inverno per essere fatto riemergere all’inizio della primavera. Durante questo periodo il letame avrà compiuto la sua trasformazione in hummus estremamente fertile.
La pianificazione e il mantenimento dell’orto possono risultare piuttosto insidiosi ma è bene ricordare che i coltivatori hanno instaurato un rapporto in continua evoluzione che rende la coltura molto più spontanea di quanto possa sembrare nella teoria. Instaurare un rapporto così sottile e di tale qualità richiede tanta passione e dedizione ma i frutti raccolti materialmente e spiritualmente sono senza paragoni.
La volontà di alcuni ospiti di capire il funzionamento dell’orto biodinamico è stata accolta con entusiasmo dallo chef Pravas. La sua conoscenza esperta delle piante commestibili e degli ortaggi viene esposta in uscite organizzate tre volte alla settimana, in cui lo chef si dedica alla spiegazione del riconoscimento delle piante e delle loro qualità.
Pravas integra diversi degli ortaggi dell’orto all’interno dei suoi piatti 100% vegetali, frutto di una profonda conoscenza della gastronomia e della natura. La nuova idea del Park Hotel Azalea risiede nella volontà di voler condividere questo sapere e i prodotti dell’orto in una cena aperta, finalizzata al raccoglimento di fondi per il sostentamento delle spese di coltivazione.
Il progetto dell’orto biodinamico è un’ennesima prova di solidarietà e sostenibilità integrata all’interno di una moderna visione di ricettività, che fa dell’amore per il prossimo e per la natura una missione quotidiana.
Queste preziose parole di Steiner possono essere d’aiuto a ricordare il valore dell’amore per la natura e per la vita e alla consapevolezza della propria interiorità:
Ammirare il bello,
custodire il vero,
venerare il nobile,
decidere il bene:
ciò conduce l'uomo
nella vita a mete,
nell'agire al giusto,
nel sentire alla pace,
nel pensare alla luce;
e gli insegna a confidare
nell'operare divino
in tutto ciò che esiste:
nell'universo,
nel fondamento dell'anima.
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